Cavalieri del Remo e delle onde

Gli “eroi”sempre presenti alla Vogalonga

di Alessandro Rizzardini
PER GENTILE CONCESSIONE DI: VE. SPORT

Della Vogalonga si sa ormai tutto, di come sia nata, di come sia cresciuta, delle motivazioni e dei “Miracoli” che la famiglia Rosa Salva ha fatto, e continua a fare e certamente farà nei prossimi anni per renderla possibile.
Trentacinque edizioni, fra le speranze, le delusioni, acque sempre più turbolente, polemiche alte come onde di Tzunami sul senso della continuazione della manifestazione in un mondo lagunare turbato dal maremoto di motoscafi, navi, e da un pizzico di nostrana e mal digerita indifferenza, di multe (la novità) per intralcio alla navigazione.
Ma il richiamo è più forte, nessuno cede e così nonostante gli anni di Vogalonga siano ormai quelli di una giusta pensione personale (anche se ormai il traguardo, neppure tanto nascosto, in sintonia con gli indicatori INPS sono per i 40 anni maturati). Pochi mollano ed anzi già si preparano a rinnovare l’esperienza nel 2010.
Delle molte migliaia che ormai affollano in un crescendo Rossiniano le acque lagunari, una metà di stranieri, due quinti italiani, uno spruzzo di Veneziani (sembra la formula dello Spritz) esiste in realtà una “Razza” davvero speciale, ventotto “Eroi” del remo, Habitué dei 32 Chilometri, che le Vogalonga se le sono sciroppate proprio tutte, dalla prima all’ultima.
Sono stati ricordati, con tanto di diploma di Cavalierato, alle recenti premiazioni, il 23 novembre u.s. della manifestazione 2009, in Pescheria a Rialto.
Sono quanto più di disparato, dal punto di vista umano e professionale si possa immaginare: magistrati, avvocati, giornalisti, operai, dirigenti d’azienda, progettisti di piattaforme oceaniche, redattori di VE SPORT (anche) tutti pizzicati dal vizietto del remo.
Franco Tonello, uno dei “Ventotto” ha anche iniziato un piccolo censimento degli stessi e raccolto anche alcune brevi impressioni sulle loro motivazioni e impressioni che gentilmente ci ha passato per la stesura di questo articolo e che si potranno trovare al completo sul sito Internet della manifestazione.
Il più anziano del gruppo d’elite, salvo notizie da parte di Veniero Cimarosti e Giorgio Garbisa non ancora fin qui pervenute, risulta essere Ernesto Lugobon nato il 10 Agosto del 1931, mentre lo “sbarbatello” della situazione è il nostro Avvocato Giorgio Suppiey, presidente dell’Associazione Arzanà nato a Roma il 17 settembre 1960.
Se il Cimarosti non ha fin qui rilasciato dichiarazioni, Giorgio Suppiey confessa, e chissà se il “reato” godrà della naturale prescrizione, di aver taroccato sull’età per poter partecipare alla prima edizione della Vogalonga.
In quel lontano 1975 per iscriversi era infatti necessario aver compiuto i 16 anni, una edizione vogata, ricorda con la prima barca personale, una mascareta di 5,25 metri.
E poi il fascino un po’ dannato della competizione, che gli fa scegliere, via via, imbarcazioni più veloci. Ma Suppiey confessa anche di essere ritornato con il tempo e l’esperienza sui propri passi: “… Poi compreso che lo spirito del remo e della Vogalonga non era quello della corsa, ho partecipato alle successive con le barche più umili ma più vere e in realtà più belle per andare in laguna, ossia le barche tradizionali da lavoro dell’Associazione Arzanà”.
E se per gustarsi meglio la Vogalonga sono da scegliere ritmi decisamente slow, talvolta sono gli acciacchi a determinarlo, come nel caso di Giancarlo Galante”Paja: “Sono 8 edizioni che vengo con un tutore al ginocchio e continuerò a farlo -a fare la Vogalonga cioè – finchè mi sarà possibile. In sintesi, barcollo ma non mollo!”
E a proposito di barcollare o di rollio che dir si voglia, proprio il moto ondoso è stato all’origine come ricordato della Vogalonga, ma non solo. Così racconta Silvio Testa, giornalista: “… Erano gli anni in cui si formava il primo ambientalismo Veneziano, sull’onda delle lotte per evitare l’apertura del Canale dei Petroli e la riscoperta del remo come mezzo di conoscenza e tutela della Laguna, ne era logico corollario”.
Canale dei Petroli, fondali devastati, navi sempre più performanti e invasive, motori sempre più grossi. Ne sa qualcosa proprio Silvio Testa ex Presidente della Canottieri Giudecca, quando raccolti medaglia e diploma di partecipazione, davanti alla Basilica della Salute, deve attraversare il Canale della Giudecca per raggiungere la sede Giudecchina.
Quando la stanchezza si confronta con un mare reso impazzito dal traffico di barconi, taxi, motoscafi sempre meno rispettosi di ambiente, regole e persone. L’equilibrio in barca, ma non solo questo, come si intuisce, è ben difficile da mantenere.
In ogni caso i “Cavalieri” rimangono duri saldamente in sella, tra onde e motori pur proveniendo in qualche caso, decisamente da fuori, come Danilo Dentone, nato a Sestri Levante il 23 Aprile 1956: “Ogni tanto mi trovo a pensare a come sono riuscito a partecipare a tutte 35 le edizioni della Vogalonga di Venezia io, che abito a Sestri Levante in provincia di Genova, la risposta non ostante tutto è semplice: un grande amore per lo sport della canoa e per Venezia magica città conosciuta e entrata nel cuore all’età di 7 anni. Nel 1975, anno di inizio di questa avventura risiedevo a Mestre e praticavo il canottaggio prima con la Canottieri Bucintoro, poi con la Canottieri Mestre, della quale sono uno dei soci fondatori…”.
Amore, amore e ancora amore: “La voga Veneta è parte di me stesso e della mia cultura, sicuramente sono stato concepito in barca (in quel tempo lontano era abbastanza normale)”. La confessione “rivelazione” è di Renato Fabris, Veneziano doc. (31 Agosto del 1941) – ecco uno buono per il test del DNA – che ricorda: “A 6 anni già vogavo a poppa. Adolescente ho incominciato a lavorare in barca che prendevo a noleggio e usavo ogni giorno per il trasporto di materiale da lavoro”.
Amore da giramondo come quello di Franco Tonello:Sono nato a Venezia il 22 Agosto del 1939. di professione ero progettista di piattaforme petrolifere con l’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), ma seppur la mia professione mi abbia portato in cento mari del mondo, no ho mai voluto mancare all’appuntamento di Maggio con la Vogalonga”.
Per finire ci aiutiamo con le parole di Sandro Fort:La prima Vogalonga, con il suo stupendo scenario e la sua festosa partecipazione per la lotta contro il moto ondoso, è stata una ulteriore occasione di confronto con gli altri equipaggi sulla grande distanza, siamo stati la prima imbarcazione di Voga Veneta a tagliare il traguardo in 2 ore e 7 minuti, dove un diploma premia questo nostro risultato. Alle Vogalonghe successive ho partecipato con diverse imbarcazioni, con emozioni sempre diverse, godendo dell’entusiasmo della gente lungo il percorso, che mi auguro di godere ancora per tanti anni”.
Appello al quale ben volentieri ci accostiamo, lunga vita alla Vogalonga e ai suoi ventotto Cavalieri:

Nome Data di nascita
Gianni Bullo 23 Giugno 1937
Veniero Cimarosti
Antonio Compagno 01 Febbraio 1946
Danilo De Pol 24 Ottobre 1942
Giovanni Dei Rossi 25 Aprile 1946
Danilo Dentone 23 Aprile 1956
Renato Fabris 31 Agosto 1941
Stefano Falchetta 01 Marzo 1941
Lino Farnea 22 Aprile 1944
Cesare Folin 12 Febbraio 1939
Sandro Fort 19 Giugno 1944
Giancarlo Galante 18 Maggio 1949
Bruno Galuppo 20 Marzo 1938
Giorgio Garbisa 09 Settembre 1941
Ernesto Lugobon 10 Agosto 1931
Maurizio Marchetto 16 Aprile 1948
Michele Maturi 21 Settembre 1948
Maurizio Mauro 14 Novembre 1950
Fernando Nicolini 13 Settembre 1935
Paolo Pizzolotto 09 Giugno 1948
Giorgio Schiavon 10 Agosto 1939
Giorgio Suppiej 17 Settembre 1960
Silvio Testa 19 Dicembre 1948
Giorgio Tomè 10 Luglio 1937
Franco Tonello 22 Agosto 1939
Gianni Tonini 16 Giugno 1938
Dino Vian 21 Marzo 1935

Cavalieri del Remo e delle onde

Gli “eroi”sempre presenti alla Vogalonga

di Alessandro Rizzardini
PER GENTILE CONCESSIONE DI: VE. SPORT

Della Vogalonga si sa ormai tutto, di come sia nata, di come sia cresciuta, delle motivazioni e dei “Miracoli” che la famiglia Rosa Salva ha fatto, e continua a fare e certamente farà nei prossimi anni per renderla possibile.
Trentacinque edizioni, fra le speranze, le delusioni, acque sempre più turbolente, polemiche alte come onde di Tzunami sul senso della continuazione della manifestazione in un mondo lagunare turbato dal maremoto di motoscafi, navi, e da un pizzico di nostrana e mal digerita indifferenza, di multe (la novità) per intralcio alla navigazione.
Ma il richiamo è più forte, nessuno cede e così nonostante gli anni di Vogalonga siano ormai quelli di una giusta pensione personale (anche se ormai il traguardo, neppure tanto nascosto, in sintonia con gli indicatori INPS sono per i 40 anni maturati). Pochi mollano ed anzi già si preparano a rinnovare l’esperienza nel 2010.
Delle molte migliaia che ormai affollano in un crescendo Rossiniano le acque lagunari, una metà di stranieri, due quinti italiani, uno spruzzo di Veneziani (sembra la formula dello Spritz) esiste in realtà una “Razza” davvero speciale, ventotto “Eroi” del remo, Habitué dei 32 Chilometri, che le Vogalonga se le sono sciroppate proprio tutte, dalla prima all’ultima.
Sono stati ricordati, con tanto di diploma di Cavalierato, alle recenti premiazioni, il 23 novembre u.s. della manifestazione 2009, in Pescheria a Rialto.
Sono quanto più di disparato, dal punto di vista umano e professionale si possa immaginare: magistrati, avvocati, giornalisti, operai, dirigenti d’azienda, progettisti di piattaforme oceaniche, redattori di VE SPORT (anche) tutti pizzicati dal vizietto del remo.
Franco Tonello, uno dei “Ventotto” ha anche iniziato un piccolo censimento degli stessi e raccolto anche alcune brevi impressioni sulle loro motivazioni e impressioni che gentilmente ci ha passato per la stesura di questo articolo e che si potranno trovare al completo sul sito Internet della manifestazione.
Il più anziano del gruppo d’elite, salvo notizie da parte di Veniero Cimarosti e Giorgio Garbisa non ancora fin qui pervenute, risulta essere Ernesto Lugobon nato il 10 Agosto del 1931, mentre lo “sbarbatello” della situazione è il nostro Avvocato Giorgio Suppiey, presidente dell’Associazione Arzanà nato a Roma il 17 settembre 1960.
Se il Cimarosti non ha fin qui rilasciato dichiarazioni, Giorgio Suppiey confessa, e chissà se il “reato” godrà della naturale prescrizione, di aver taroccato sull’età per poter partecipare alla prima edizione della Vogalonga.
In quel lontano 1975 per iscriversi era infatti necessario aver compiuto i 16 anni, una edizione vogata, ricorda con la prima barca personale, una mascareta di 5,25 metri.
E poi il fascino un po’ dannato della competizione, che gli fa scegliere, via via, imbarcazioni più veloci. Ma Suppiey confessa anche di essere ritornato con il tempo e l’esperienza sui propri passi: “… Poi compreso che lo spirito del remo e della Vogalonga non era quello della corsa, ho partecipato alle successive con le barche più umili ma più vere e in realtà più belle per andare in laguna, ossia le barche tradizionali da lavoro dell’Associazione Arzanà”.
E se per gustarsi meglio la Vogalonga sono da scegliere ritmi decisamente slow, talvolta sono gli acciacchi a determinarlo, come nel caso di Giancarlo Galante”Paja: “Sono 8 edizioni che vengo con un tutore al ginocchio e continuerò a farlo -a fare la Vogalonga cioè – finchè mi sarà possibile. In sintesi, barcollo ma non mollo!”
E a proposito di barcollare o di rollio che dir si voglia, proprio il moto ondoso è stato all’origine come ricordato della Vogalonga, ma non solo. Così racconta Silvio Testa, giornalista: “… Erano gli anni in cui si formava il primo ambientalismo Veneziano, sull’onda delle lotte per evitare l’apertura del Canale dei Petroli e la riscoperta del remo come mezzo di conoscenza e tutela della Laguna, ne era logico corollario”.
Canale dei Petroli, fondali devastati, navi sempre più performanti e invasive, motori sempre più grossi. Ne sa qualcosa proprio Silvio Testa ex Presidente della Canottieri Giudecca, quando raccolti medaglia e diploma di partecipazione, davanti alla Basilica della Salute, deve attraversare il Canale della Giudecca per raggiungere la sede Giudecchina.
Quando la stanchezza si confronta con un mare reso impazzito dal traffico di barconi, taxi, motoscafi sempre meno rispettosi di ambiente, regole e persone. L’equilibrio in barca, ma non solo questo, come si intuisce, è ben difficile da mantenere.
In ogni caso i “Cavalieri” rimangono duri saldamente in sella, tra onde e motori pur proveniendo in qualche caso, decisamente da fuori, come Danilo Dentone, nato a Sestri Levante il 23 Aprile 1956: “Ogni tanto mi trovo a pensare a come sono riuscito a partecipare a tutte 35 le edizioni della Vogalonga di Venezia io, che abito a Sestri Levante in provincia di Genova, la risposta non ostante tutto è semplice: un grande amore per lo sport della canoa e per Venezia magica città conosciuta e entrata nel cuore all’età di 7 anni. Nel 1975, anno di inizio di questa avventura risiedevo a Mestre e praticavo il canottaggio prima con la Canottieri Bucintoro, poi con la Canottieri Mestre, della quale sono uno dei soci fondatori…”.
Amore, amore e ancora amore: “La voga Veneta è parte di me stesso e della mia cultura, sicuramente sono stato concepito in barca (in quel tempo lontano era abbastanza normale)”. La confessione “rivelazione” è di Renato Fabris, Veneziano doc. (31 Agosto del 1941) – ecco uno buono per il test del DNA – che ricorda: “A 6 anni già vogavo a poppa. Adolescente ho incominciato a lavorare in barca che prendevo a noleggio e usavo ogni giorno per il trasporto di materiale da lavoro”.
Amore da giramondo come quello di Franco Tonello:Sono nato a Venezia il 22 Agosto del 1939. di professione ero progettista di piattaforme petrolifere con l’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), ma seppur la mia professione mi abbia portato in cento mari del mondo, no ho mai voluto mancare all’appuntamento di Maggio con la Vogalonga”.
Per finire ci aiutiamo con le parole di Sandro Fort:La prima Vogalonga, con il suo stupendo scenario e la sua festosa partecipazione per la lotta contro il moto ondoso, è stata una ulteriore occasione di confronto con gli altri equipaggi sulla grande distanza, siamo stati la prima imbarcazione di Voga Veneta a tagliare il traguardo in 2 ore e 7 minuti, dove un diploma premia questo nostro risultato. Alle Vogalonghe successive ho partecipato con diverse imbarcazioni, con emozioni sempre diverse, godendo dell’entusiasmo della gente lungo il percorso, che mi auguro di godere ancora per tanti anni”.
Appello al quale ben volentieri ci accostiamo, lunga vita alla Vogalonga e ai suoi ventotto Cavalieri:

Nome Data di nascita
Gianni Bullo 23 Giugno 1937
Veniero Cimarosti
Antonio Compagno 01 Febbraio 1946
Danilo De Pol 24 Ottobre 1942
Giovanni Dei Rossi 25 Aprile 1946
Danilo Dentone 23 Aprile 1956
Renato Fabris 31 Agosto 1941
Stefano Falchetta 01 Marzo 1941
Lino Farnea 22 Aprile 1944
Cesare Folin 12 Febbraio 1939
Sandro Fort 19 Giugno 1944
Giancarlo Galante 18 Maggio 1949
Bruno Galuppo 20 Marzo 1938
Giorgio Garbisa 09 Settembre 1941
Ernesto Lugobon 10 Agosto 1931
Maurizio Marchetto 16 Aprile 1948
Michele Maturi 21 Settembre 1948
Maurizio Mauro 14 Novembre 1950
Fernando Nicolini 13 Settembre 1935
Paolo Pizzolotto 09 Giugno 1948
Giorgio Schiavon 10 Agosto 1939
Giorgio Suppiej 17 Settembre 1960
Silvio Testa 19 Dicembre 1948
Giorgio Tomè 10 Luglio 1937
Franco Tonello 22 Agosto 1939
Gianni Tonini 16 Giugno 1938
Dino Vian 21 Marzo 1935