Cavalieri del Remo

VOGALONGA: chi non conosce questo termine che ormai da 35 anni si ripete questo appuntamento per la laguna Veneziana. Nato quasi per gioco, sullo schema della regata di S. Martino, dove le poche barche tipiche che ancora avevano il coraggio di andare a remi per la laguna, si ritrovavano per fare un percorso da Venezia a Burano, contro il moto ondoso.
Insieme ci si sentiva meno deboli contro lo strapotere dei motori.
Quando andavo con la mia Mascareta davanti a S. Pietro di Castello, spesso i barchini con i motori di potenza esagerata passavano vicino per farti caricare acqua, o per dirti “Comprite un motor Mona” quindi, coraggiosamente scomparivano lontano.
Le Remiere ancora non esistevano, i cantieri per barche tipiche avevano pochissime richieste, i forco£eri e i remeri ancora meno, chi resisteva con la voga all’inglese erano le Gloriose Querini e Bucintoro, anche loro purtroppo limitate nei loro movimenti dal moto ondoso.
Ecco l’8 Maggio 1975 Prima Vogalonga, recuperate le cadenti barche tipiche, forcole sdentae, e remi messi insieme per l’occasion, si proposero come moderni Crociati protesi sui remi per vincere questa moderna crociata tutta Veneziana contro quel tumore del moto ondoso. L’antico orgoglio che aveva fatto grande la nostra Repubblica, si riversava ora su questi legni in laguna, e Vissighe el mal de brassi, e gambe che no tegniva ma chi ci badava, ben altro si doveva stabilire, l’antico andare col remo, aveva avuto il suo primo ufficiale battesimo.
35 Vagalonghe 35 anni, i ragazzi che allora parteciparono, sono ora uomini maturi, e gli uomini di allora sono ora Vecchi? Vecchi no! Io direi solamente nati prima.
Sono 27 la rocce che ogni anno con qualsiasi tempo con i loro remi non hanno mai mancato all’appuntamento, giornate disastrose come l’ultima la 35a, la avemmo se non peggiore la Seconda Vogalonga del 1976 decine di barche affondate, pioggia torrenziale, vento contrario, ma duri in sella, motivati e caparbi.
Un preciso dovere dovuto a Venezia, ai nostri padri e soprattutto ai nostri figli, un piccolo anche piacevole dovere per vedere la nostra città meno divorata da questo cancro che; per un mero interesse economico e per una errata visione di uso moderno della laguna, sgretola onda su onda quanto secoli di amorevole e dura attenzione avevano salvato.
35 edizioni dove i legni prettamente lagunari, sandoli, mascarete, tope, S.pierote, caorline e peate sono lentamente ma inesorabilmente sostituiti; in maniera secondo me troppo aggressiva da legni con voga all’Inglese, assolutamente incompatibile da vogare in qualsiasi nostro canale.

Ci resta un riferimento gli irriducibili “Cavalieri del Remo” Un insieme di umanità, la più disparata, avvocati, operai, dirigenti d’azienda, magistrati, giornalisti, progettisti di piattaforme oceaniche, pescatori, gondolieri, ma tutti con una sola passione: il remo.
Premiati dopo 35 presenze con Medaglia d’Argento e pergamena, Che il Comitato organizzatore dei Rosa Salva hanno riconosciuto ai Cavalieri con una splendida raccolta delle locandine di tutte le Vogalonghe rinchiuse in un azzurro cofanetto.
Già pronti per la 38a Vogalonga, li vedremo ancora tutti in sella sui loro destrieri di legno, che con la loro robusta lancia continueranno la loro lunga cavalcata.

Per Venezia e Per S. Marco

Franco Tonello