Gianni Bullo

Nasce a Venezia il 23 Giugno 1937, nel Sestiere di Castello, e sin da giovanissimo, come molti altri a quei tempi, viene iniziato alla voga veneta nei canali della città e della laguna con le barche di famiglia e degli amici. Nel 1961 va a vivere a Mestre ma non dimentica i legami e le tradizioni delle sue origini ed in particolare la passione del remo e presto si iscrive e frequenta assiduamente la remiera di Punta San Giuliano, la “Canottieri Mestre”. Qui esercita la sua passione con uscite quasi giornaliere, sia d’estate sia d’inverno, e collabora, per anni, alla iniziazione dei giovani a questo sport con barche tipiche quali mascarete, caorline e gondolini. E’ presente, su barche di vario tipo ma sempre della tradizione lagunare con voga alla veneta, a tutte le edizioni della Vogalonga, inoltre partecipa alle più importanti manifestazioni remiere lagunari quali Riviera Fiorita, collaborando anche alla riuscita delle classiche regate cittadine. Inoltre, da alcuni anni, per mantenere vive le tradizioni Veneziane, si adopera con varie iniziative rivolte ai giovanissimi e condivise da alcuni insegnanti, alla divulgazione della Lingua Veneziana, le tradizioni e i canti Popolari.
Gianni Bullo

Nasce a Venezia il 23 Giugno 1937, nel Sestiere di Castello, e sin da giovanissimo, come molti altri a quei tempi, viene iniziato alla voga veneta nei canali della città e della laguna con le barche di famiglia e degli amici. Nel 1961 va a vivere a Mestre ma non dimentica i legami e le tradizioni delle sue origini ed in particolare la passione del remo e presto si iscrive e frequenta assiduamente la remiera di Punta San Giuliano, la “Canottieri Mestre”. Qui esercita la sua passione con uscite quasi giornaliere, sia d’estate sia d’inverno, e collabora, per anni, alla iniziazione dei giovani a questo sport con barche tipiche quali mascarete, caorline e gondolini. E’ presente, su barche di vario tipo ma sempre della tradizione lagunare con voga alla veneta, a tutte le edizioni della Vogalonga, inoltre partecipa alle più importanti manifestazioni remiere lagunari quali Riviera Fiorita, collaborando anche alla riuscita delle classiche regate cittadine. Inoltre, da alcuni anni, per mantenere vive le tradizioni Veneziane, si adopera con varie iniziative rivolte ai giovanissimi e condivise da alcuni insegnanti, alla divulgazione della Lingua Veneziana, le tradizioni e i canti Popolari.
Antonio Compagno

Sono nato a Venezia il 01 febbraio 1946. Attualmente sono pensionato delle Assicurazioni Generali e socio del circolo nautico che ha sede in Rio dei Mendicanti. Ho partecipato a tutte le edizioni della Vogalonga con vari tipi d’imbarcazioni: – 12 in mascareta a due – 9 in s’ciopon a quattro – 5 in s’ciopon a tre – 3 in gondolone a otto – 1 in caorlina a otto – 4 in caorlina a sei – 1 in balotina a sei. Il mio ricordo più vivo della Vogalonga è connesso alla seconda edizione, sicuramente la più avventurosa. A causa del maltempo moltissime barche si rovesciarono e al traguardo arrivarono circa metà delle imbarcazioni. Insomma, una Vogalonga per coraggiosi! E’ stata per me una grande soddisfazione ricevere l’onorificenza di Cavaliere della Vogalonga e sicuramente non mancherò alle prossime edizioni (nella speranza che si tutelino i pochi vogatori alla veneta rimasti, magari con una partenza anticipata rispetto agli altri generi d’imbarcazioni).
Sono nato a Venezia il 01 febbraio 1946. Attualmente sono pensionato delle Assicurazioni Generali e socio del circolo nautico che ha sede in Rio dei Mendicanti. Ho partecipato a tutte le edizioni della Vogalonga con vari tipi d’imbarcazioni: – 12 in mascareta a due – 9 in s’ciopon a quattro – 5 in s’ciopon a tre – 3 in gondolone a otto – 1 in caorlina a otto – 4 in caorlina a sei – 1 in balotina a sei. Il mio ricordo più vivo della Vogalonga è connesso alla seconda edizione, sicuramente la più avventurosa. A causa del maltempo moltissime barche si rovesciarono e al traguardo arrivarono circa metà delle imbarcazioni. Insomma, una Vogalonga per coraggiosi! E’ stata per me una grande soddisfazione ricevere l’onorificenza di Cavaliere della Vogalonga e sicuramente non mancherò alle prossime edizioni (nella speranza che si tutelino i pochi vogatori alla veneta rimasti, magari con una partenza anticipata rispetto agli altri generi d’imbarcazioni).
Antonio Compagno

Danilo De Pol

Sono nato a Venezia il 24 Ottobre 1942. 35 anni di servizio nei Vigili del Fuoco presso il Comando Provinciale di Venezia. Ho imparato a vogare all’età di 11 anni da prora e da poppa a 14 anni per lavoro. (trasporto mobili nella ditta per la quale ho lavorato fino a 21 anni) La prima regata amatoriale l’ho fatta nel 1967 nell’ambito del lavoro di Vigile del Fuoco. Le prime edizioni della Vogalonga le ho fatte con una Topa a 4 remi. Poi mi sono iscritto presso il Gruppo Remiero S. Polo dei Nomboli con il quale ho partecipato a tutte le altre edizioni. Nel 2009 ho partecipato alla seconda edizione di Vogalonga Euganea di 32 Km nel Canale del “Bisato” da Vo’ Vecchio a battaglia Terme.
Danilo De Pol

Sono nato a Venezia il 24 Ottobre 1942. 35 anni di servizio nei Vigili del Fuoco presso il Comando Provinciale di Venezia. Ho imparato a vogare all’età di 11 anni da prora e da poppa a 14 anni per lavoro. (trasporto mobili nella ditta per la quale ho lavorato fino a 21 anni) La prima regata amatoriale l’ho fatta nel 1967 nell’ambito del lavoro di Vigile del Fuoco. Le prime edizioni della Vogalonga le ho fatte con una Topa a 4 remi. Poi mi sono iscritto presso il Gruppo Remiero S. Polo dei Nomboli con il quale ho partecipato a tutte le altre edizioni. Nel 2009 ho partecipato alla seconda edizione di Vogalonga Euganea di 32 Km nel Canale del “Bisato” da Vo’ Vecchio a battaglia Terme.
Giovanni Dei Rossi

Sono nato a Burano il 25 Aprile 1946. Ho imparato a vogare all’età di 12 anni con la “vecia batela de papà”, e da lì nasce una passione che cresce sempre più fino ai giorni nostri. Entrato nei Vigili del Fuoco nel 1966, partecipo alle regate organizzate dal Corpo. Con fierezza sono stato membro dell’unica “Peata”che, per la prima volta, i Vigili del Fuoco hanno avuto il coraggio di iscrivere alla Vogalonga, presente nell’anno 1975 e 1976. Iscritto alla remiera dei “Nomboli”, sono stato sempre presente a tutte le manifestazioni remiere, agli eventi, alle regate, e in tutte le iniziative svolte per diffondere e promuovere la voga alla Veneta. Al mio attivo ho 82 bandiere, delle quali 31 sono rosse, esposte con mio grande orgoglio nel salotto di casa.
Sono nato a Burano il 25 Aprile 1946. Ho imparato a vogare all’età di 12 anni con la “vecia batela de papà”, e da lì nasce una passione che cresce sempre più fino ai giorni nostri. Entrato nei Vigili del Fuoco nel 1966, partecipo alle regate organizzate dal Corpo. Con fierezza sono stato membro dell’unica “Peata”che, per la prima volta, i Vigili del Fuoco hanno avuto il coraggio di iscrivere alla Vogalonga, presente nell’anno 1975 e 1976. Iscritto alla remiera dei “Nomboli”, sono stato sempre presente a tutte le manifestazioni remiere, agli eventi, alle regate, e in tutte le iniziative svolte per diffondere e promuovere la voga alla Veneta. Al mio attivo ho 82 bandiere, delle quali 31 sono rosse, esposte con mio grande orgoglio nel salotto di casa.
Giovanni dei Rossi

Danilo Dentone

Sono nato a Sestri Levante il 23 Aprile 1956. Ogni tanto mi trovo a pensare a come sono riuscito a partecipare a tutte 35 le edizioni della Vogalonga di Venezia, io che abito a Sestri Levante in provincia di Genova. La risposta nonostante tutto è semplice: un grande amore per lo sport della canoa e per Venezia, magica città conosciuta e entrata nel cuore all’età di sette anni. Nel 1975, anno di inizio di questa avventura, risiedevo a Mestre e praticavo il canottaggio prima con la Canottieri Bucintoro, poi con la Canottieri Mestre, della quale sono uno dei soci fondatori, ed è al settimo remo del galeone delle Repubbliche Marinare, dato per l’occasione alla neonata società, che ho affrontato la mia prima Vogalonga. Poi tutte le altre in kayak : i primi anni era facile abitando a Mestre, poi dopo il ritorno in Liguria, essere sempre presente non è stato semplice, ma anno dopo anno, prima per mantenere i contatti con gli amici, poi per portare alla Vogalonga i nuovi amici, poi per mettermi alla prova, poi per far vedere Venezia a moglie e figli e poi è diventata una piacevole abitudine, un appuntamento a cui non si può mancare, una scommessa da vincere. In tutti questi anni ho partecipato anche ad altre maratone remiere come la “Rematalonga del Lario”, la “Vogalunga del Po”, la “Trasilonga”, sono istruttore federale di kayak e svolgo attività agonistica e di insegnamento presso la sezione di Sestri Levante della Lega Navale Italiana.
Danilo Dentone

Sono nato a Sestri Levante il 23 Aprile 1956. Ogni tanto mi trovo a pensare a come sono riuscito a partecipare a tutte 35 le edizioni della Vogalonga di Venezia, io che abito a Sestri Levante in provincia di Genova. La risposta nonostante tutto è semplice: un grande amore per lo sport della canoa e per Venezia, magica città conosciuta e entrata nel cuore all’età di sette anni. Nel 1975, anno di inizio di questa avventura, risiedevo a Mestre e praticavo il canottaggio prima con la Canottieri Bucintoro, poi con la Canottieri Mestre, della quale sono uno dei soci fondatori, ed è al settimo remo del galeone delle Repubbliche Marinare, dato per l’occasione alla neonata società, che ho affrontato la mia prima Vogalonga. Poi tutte le altre in kayak : i primi anni era facile abitando a Mestre, poi dopo il ritorno in Liguria, essere sempre presente non è stato semplice, ma anno dopo anno, prima per mantenere i contatti con gli amici, poi per portare alla Vogalonga i nuovi amici, poi per mettermi alla prova, poi per far vedere Venezia a moglie e figli e poi è diventata una piacevole abitudine, un appuntamento a cui non si può mancare, una scommessa da vincere. In tutti questi anni ho partecipato anche ad altre maratone remiere come la “Rematalonga del Lario”, la “Vogalunga del Po”, la “Trasilonga”, sono istruttore federale di kayak e svolgo attività agonistica e di insegnamento presso la sezione di Sestri Levante della Lega Navale Italiana.
Renato Fabris

Sono nato a Venezia il 31 Agosto 1941. La voga veneta è parte di me stesso e della mia cultura, sicuramente sono stato concepito in barca (in quel lontano anno era abbastanza normale). A 6 anni già vogavo a poppa. Adolescente, ho incominciato a lavorare in barca, che prendevo a noleggio e usavo quasi ogni giorno per il trasporto dei materiali da lavoro. Con l’uso prepotente dei motori entro e fuoribordo (una delle rovine dei muri di Venezia) – via via le barche a remi praticamente scomparvero. Dalle regate di S. Martino venne l’idea ai Rosa Salva di proporre la “Vogalonga”. Così nel 1975 partì la nuova maratona remiera di 32 Km. In pratica una “rivoluzione” dove si è risvegliata in me e in molti altri la voglia di vogare ancora. Così nacquero le nuove remiere e i cantieri di costruzione ripresero con nuove barche, remi, forcole. Riscoprimmo la nostra laguna con il solo rumore dei remi. Forza vogatori per Venezia, per S. Marco, per le nostre splendide tradizioni. (P.S.-”Grazie nono Toni”, grazie a tutti gli organizzatori della Vogalonga e grazie all’amico Franco Tonello per questo contributo). “Forsa Venessiani”
Sono nato a Venezia il 31 Agosto 1941. La voga veneta è parte di me stesso e della mia cultura, sicuramente sono stato concepito in barca (in quel lontano anno era abbastanza normale). A 6 anni già vogavo a poppa. Adolescente, ho incominciato a lavorare in barca, che prendevo a noleggio e usavo quasi ogni giorno per il trasporto dei materiali da lavoro. Con l’uso prepotente dei motori entro e fuoribordo (una delle rovine dei muri di Venezia) – via via le barche a remi praticamente scomparvero. Dalle regate di S. Martino venne l’idea ai Rosa Salva di proporre la “Vogalonga”. Così nel 1975 partì la nuova maratona remiera di 32 Km. In pratica una “rivoluzione” dove si è risvegliata in me e in molti altri la voglia di vogare ancora. Così nacquero le nuove remiere e i cantieri di costruzione ripresero con nuove barche, remi, forcole. Riscoprimmo la nostra laguna con il solo rumore dei remi. Forza vogatori per Venezia, per S. Marco, per le nostre splendide tradizioni. (P.S.-”Grazie nono Toni”, grazie a tutti gli organizzatori della Vogalonga e grazie all’amico Franco Tonello per questo contributo). “Forsa Venessiani”
Renato Fabris

Stefano Falchetta
Sono nato a Venezia il 01 marzo 1941. Sono stato dirigente di azienda e ora sono in pensione. Ho partecipato a tutte le edizioni della Vogalonga con una gondola privata (condivido la proprietà con tre amici) costruita nel 1971 dal maestro Giupponi. I miei compagni di voga nelle varie edizioni sono stati diversi ma fra i piu’ assidui devo certo ricordare: mia mogie Elena, Delfo Ultimpergher e i miei figli Lorenzo e Tommaso. Assieme a Giuseppe Cristinelli conquistai il secondo posto nella prima regata di San Martino che puo’ essere ricordata, a tutti gli effetti, la “madre” delle voghe longhe.
Stefano Falchetta
Sono nato a Venezia il 01 marzo 1941. Sono stato dirigente di azienda e ora sono in pensione. Ho partecipato a tutte le edizioni della Vogalonga con una gondola privata (condivido la proprietà con tre amici) costruita nel 1971 dal maestro Giupponi. I miei compagni di voga nelle varie edizioni sono stati diversi ma fra i piu’ assidui devo certo ricordare: mia mogie Elena, Delfo Ultimpergher e i miei figli Lorenzo e Tommaso. Assieme a Giuseppe Cristinelli conquistai il secondo posto nella prima regata di San Martino che puo’ essere ricordata, a tutti gli effetti, la “madre” delle voghe longhe.
Sono nato a Venezia il 19 giugno 1944 da una famiglia di “barcaioli”. La mia infanzia trascorsa tra le barche di uno stazio, aspettando l’età per poter prendere una “Mascaretta” per godermi la laguna girando tra Barene, in mezzo ai “gransi cape e caparossoli”. A 27 anni mi iscrivo alla Diadora con altri tre amici, formando un armo fortissimo della veneta a quattro, che per anni ha dominato sulle altre Società di canottaggio. La prima Vogalonga, con il suo stupendo scenario e la sua festosa partecipazione per la lotta contro il moto ondoso, è stata una ulteriore occasione di confronto con gli altri equipaggi sulla grande distanza, siamo stati la prima imbarcazione di voga veneta a tagliare il traguardo in 2 ore e sette minuti, dove un diploma premia questo nostro risultato. Alle Vogalonghe successive ho partecipato con diverse imbarcazioni, con emozioni sempre diverse, godendo dell’entusiasmo della gente lungo il percorso, che mi auguro di godere ancora per tanti anni.
Sandro Fort

Sandro Fort

Sono nato a Venezia il 19 giugno 1944 da una famiglia di “barcaioli”. La mia infanzia trascorsa tra le barche di uno stazio, aspettando l’età per poter prendere una “Mascaretta” per godermi la laguna girando tra Barene, in mezzo ai “gransi cape e caparossoli”. A 27 anni mi iscrivo alla Diadora con altri tre amici, formando un armo fortissimo della veneta a quattro, che per anni ha dominato sulle altre Società di canottaggio. La prima Vogalonga, con il suo stupendo scenario e la sua festosa partecipazione per la lotta contro il moto ondoso, è stata una ulteriore occasione di confronto con gli altri equipaggi sulla grande distanza, siamo stati la prima imbarcazione di voga veneta a tagliare il traguardo in 2 ore e sette minuti, dove un diploma premia questo nostro risultato. Alle Vogalonghe successive ho partecipato con diverse imbarcazioni, con emozioni sempre diverse, godendo dell’entusiasmo della gente lungo il percorso, che mi auguro di godere ancora per tanti anni.
Giancarlo Galante – “Paja”

Sono nato alla Giudecca al 967 il 18 Maggio 1949. Alla Giudecca continuo a viverci. Perchè la Vogalonga? Perchè la passione del remo mi ha spinto ad affrontare la prima volta, e mi spinge a continuare. Devo dire che trovo sacrosanta la lotta al moto ondoso, che ispirò quel lontano primo raduno. Una prima Vogalonga piuttosto precaria, in due su un s-ciopon “bastardo”, quelli che vengono usati per la caccia, con un masegno messo a poppa per stabilizzarlo. Se sono deluso? Si lo sono, dai veneziani che non partecipano e che preferiscono uscire in barchino anche quella domenica che dovrebbe essere una festa ancor più nostra. Sono otto edizioni che vogo con un tutore e continuerò a farlo – a fare la Vogalonga cioè – finchè mi sarà possibile. In sintesi: “Barcollo, ma non mollo!”
Giancarlo Galante – “Paja”

Sono nato alla Giudecca al 967 il 18 Maggio 1949. Alla Giudecca continuo a viverci. Perchè la Vogalonga? Perchè la passione del remo mi ha spinto ad affrontare la prima volta, e mi spinge a continuare. Devo dire che trovo sacrosanta la lotta al moto ondoso, che ispirò quel lontano primo raduno. Una prima Vogalonga piuttosto precaria, in due su un s-ciopon “bastardo”, quelli che vengono usati per la caccia, con un masegno messo a poppa per stabilizzarlo. Se sono deluso? Si lo sono, dai veneziani che non partecipano e che preferiscono uscire in barchino anche quella domenica che dovrebbe essere una festa ancor più nostra. Sono otto edizioni che vogo con un tutore e continuerò a farlo – a fare la Vogalonga cioè – finchè mi sarà possibile. In sintesi: “Barcollo, ma non mollo!”
Sono nato a Venezia il 09 settembre 1941. Ho terminato la mia carriera bancaria nel 1999 come direttore della filiale di Venezia – San Marco della Banca di Roma. Nel 1980 sono riuscito, con l’aiuto dell’Avv. Giovanni Guidi, Presidente della Banca di Roma, a far assegnare al Circolo Ricreativo Aziendale un sandolo a 4 remi da regata che ho sempre portato alle Vogalonghe, ai cortei in Storica e a tutte le manifestazioni remiere di Venezia. Nel ’99 ho acquistato il sandolo, ora nominato “Renzo”, e l’ho messo a disposizione dei bambini dai sei ai dodici anni, ai quali insegno oggi l’arte del remo assieme a Bepi Fongher, anche lui socio del Club Nautico San Marco. Agli “allievi” cerco di trasmettere la sana fatica della competizioni, la gioia di vivere in una comunità di giovani e adulti, l’amore per la Laguna, il compiacimento di gustare la sapieza della voga e l’onore. Sì, perché anche con il remo si può e si deve rispettare e farsi rispettare. E il mio motto è e sarà sempre: “Le gavemo fate tute!”
Giorgio Garbisa

Giorgio Garbisa

Sono nato a Venezia il 09 settembre 1941. Ho terminato la mia carriera bancaria nel 1999 come direttore della filiale di Venezia – San Marco della Banca di Roma. Nel 1980 sono riuscito, con l’aiuto dell’Avv. Giovanni Guidi, Presidente della Banca di Roma, a far assegnare al Circolo Ricreativo Aziendale un sandolo a 4 remi da regata che ho sempre portato alle Vogalonghe, ai cortei in Storica e a tutte le manifestazioni remiere di Venezia. Nel ’99 ho acquistato il sandolo, ora nominato “Renzo”, e l’ho messo a disposizione dei bambini dai sei ai dodici anni, ai quali insegno oggi l’arte del remo assieme a Bepi Fongher, anche lui socio del Club Nautico San Marco. Agli “allievi” cerco di trasmettere la sana fatica della competizioni, la gioia di vivere in una comunità di giovani e adulti, l’amore per la Laguna, il compiacimento di gustare la sapieza della voga e l’onore. Sì, perché anche con il remo si può e si deve rispettare e farsi rispettare. E il mio motto è e sarà sempre: “Le gavemo fate tute!”
Ernesto Lugobon

Sono nato a Venezia il 10 agosto 1931. Sono uno dei fondatori della Remiera Bucintoro.
Ernesto Lugobon

Sono nato a Venezia il 10 agosto 1931. Sono uno dei fondatori della Remiera Bucintoro.
Sono nato a Venezia il 16 Aprile 1948. Vi ho sempre risieduto anche se la mia professione – dirigente d’azienda – mi ha portato spesso in giro per il mondo. All’epoca del liceo, grazie alla passione trasmessami da quello che diverrà poi mio suocero, mi sono avvicinato alla voga: all’epoca era una scelta inusuale visto che le barche con voga alla veneta si contavano, forse, sulle dita delle mani. Ho partecipato a due edizioni della “Regata di S. Martino” da cui ebbe poi origine la Vogalonga: erano anni “pioneristici” in cui, tuttavia, si prendeva coscienza della necessità della difesa dell’ambiente acquatico elemento imprescindibile di Venezia. Nel 1975, incuriosito, ho partecipato alla prima “Vogalonga”: un’esperienza indimenticabile e straordinaria che mi ha entusiasmato a tal punto da spingermi a non perderne più una. Naturalmente i compagni di voga e i tipi di imbarcazione sono cambiati ma è rimasto intatto lo spirito di partecipazione a difesa del nostro ambiente e della nostra Città. La “Vogalonga” costituisce un’iniziativa importante che dimostra come, attraverso le giuste idee, si possano creare le condizioni per la sopravvivenza e lo sviluppo delle attività tradizionali e della stessa Città: prima del 1975 la cantieristica e le società remiere languivano: oggi esse sono rinate e accanto alle gloriose ” Bucintoro” e “Querini” operano moltissime remiere che tramandano questo antico modo di andar per laguna.
Maurizio Marchetto

Maurizio Marchetto

Sono nato a Venezia il 16 Aprile 1948. Vi ho sempre risieduto anche se la mia professione – dirigente d’azienda – mi ha portato spesso in giro per il mondo. All’epoca del liceo, grazie alla passione trasmessami da quello che diverrà poi mio suocero, mi sono avvicinato alla voga: all’epoca era una scelta inusuale visto che le barche con voga alla veneta si contavano, forse, sulle dita delle mani. Ho partecipato a due edizioni della “Regata di S. Martino” da cui ebbe poi origine la Vogalonga: erano anni “pioneristici” in cui, tuttavia, si prendeva coscienza della necessità della difesa dell’ambiente acquatico elemento imprescindibile di Venezia. Nel 1975, incuriosito, ho partecipato alla prima “Vogalonga”: un’esperienza indimenticabile e straordinaria che mi ha entusiasmato a tal punto da spingermi a non perderne più una. Naturalmente i compagni di voga e i tipi di imbarcazione sono cambiati ma è rimasto intatto lo spirito di partecipazione a difesa del nostro ambiente e della nostra Città. La “Vogalonga” costituisce un’iniziativa importante che dimostra come, attraverso le giuste idee, si possano creare le condizioni per la sopravvivenza e lo sviluppo delle attività tradizionali e della stessa Città: prima del 1975 la cantieristica e le società remiere languivano: oggi esse sono rinate e accanto alle gloriose ” Bucintoro” e “Querini” operano moltissime remiere che tramandano questo antico modo di andar per laguna.
Michele Maturi

Sono nato a Venezia il 21 Settembre 1948. Già dipendente regionale, poi magistrato, oggi avvocato. Ho preso in mano il primo remo su invito di mio padre Cesare, all’età di sette anni, sui sandoli del cantiere delle Generali, a quel tempo alle Zattere. Ho partecipato a tutte le Vogalonghe, sempre su imbarcazioni con voga alla veneta, dalla prima su una batela, poi sulla mia sanpierota, in sandolo, in mascareta, in puparìn, sulla “diesona” della Associazione Settemari di cui sono vicepresidente. E’ un mio atto d’amore per Venezia e la sua laguna, che spero di rinnovare ancora per molte volte finché sarò sopraffatto dagli anni. Il mio sogno sarebbe che il messaggio che vuol trasmettere la manifestazione fosse recepito da quanti più possibile e soprattutto da chi governa la città e la laguna, ma purtroppo i fatti ed il trascorrere del tempo mi danno torto…
Michele Maturi

Sono nato a Venezia il 21 Settembre 1948. Già dipendente regionale, poi magistrato, oggi avvocato. Ho preso in mano il primo remo su invito di mio padre Cesare, all’età di sette anni, sui sandoli del cantiere delle Generali, a quel tempo alle Zattere. Ho partecipato a tutte le Vogalonghe, sempre su imbarcazioni con voga alla veneta, dalla prima su una batela, poi sulla mia sanpierota, in sandolo, in mascareta, in puparìn, sulla “diesona” della Associazione Settemari di cui sono vicepresidente. E’ un mio atto d’amore per Venezia e la sua laguna, che spero di rinnovare ancora per molte volte finché sarò sopraffatto dagli anni. Il mio sogno sarebbe che il messaggio che vuol trasmettere la manifestazione fosse recepito da quanti più possibile e soprattutto da chi governa la città e la laguna, ma purtroppo i fatti ed il trascorrere del tempo mi danno torto…
Maurizio Mauro nato a Venezia il 14 Novembre 1950. Psicologo e sociologo ha lavorato come Dirigente in varie Amministrazioni e Aziende pubbliche, ha insegnato psicologia e sociologia, ha collaborato tra l’altro con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. I numerosi impegni non gli hanno però impedito di coltivare le sue grandi passioni sportive, tra le quali primeggia la voga alla veneta. Ha partecipato a tutte le edizioni della Vogalonga con ogni tipo di imbarcazione alla veneta, da agili mascarete a pesanti tope. L’edizione che più ha apprezzato è quella che gli ha consentito di soddisfare l’altra sua grande passione: ovvero l’edizione fatta assieme all’ARCI Gola con tempi e modi da vera manifestazione non competitiva.
Maurizio Mauro

Maurizio Mauro

Maurizio Mauro nato a Venezia il 14 Novembre 1950. Psicologo e sociologo ha lavorato come Dirigente in varie Amministrazioni e Aziende pubbliche, ha insegnato psicologia e sociologia, ha collaborato tra l’altro con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. I numerosi impegni non gli hanno però impedito di coltivare le sue grandi passioni sportive, tra le quali primeggia la voga alla veneta. Ha partecipato a tutte le edizioni della Vogalonga con ogni tipo di imbarcazione alla veneta, da agili mascarete a pesanti tope. L’edizione che più ha apprezzato è quella che gli ha consentito di soddisfare l’altra sua grande passione: ovvero l’edizione fatta assieme all’ARCI Gola con tempi e modi da vera manifestazione non competitiva.
Fernando Nicolini

Sono nato a Gorizia il 13 Settembre 1935. 40 giorni dopo la famiglia si trasferì a Padova, città nella quale abito tuttora. Sono socio ultracinquantennale della Società Canottieri Padova presso la quale ho ricoperto, nel tempo, vari incarichi: Consigliere, Direttore sportivo canoa kayak, Revisore dei conti, Vice presidente e Presidente. Nella mia attività lavorativa sono stato Dirigente centrale di una Banca regionale e sono iscritto al Registro dei Revisori contabili. Nell’ambito sportivo, a 19 anni ho avuto l’opportunità di avvicinarmi al mondo del remo e della pagaia (prima di allora giocavo decentemente a calcio): subito mi sono appassionato all’idea di percorrere in barca fiumi, laghi, lagune, tratti di mare onde poter ammirare le ineguagliabili bellezze del nostro Paese da un punto di osservazione assolutamente privilegiato.
Ho così compiuto numerosi raid con imbarcazioni di voga alla veneta e con kayak, da solo o con equipaggio, di cui i più impegnativi e divertenti sono stati dal 1956 al 1989 su barche varie (Schioppona – k1 – k2 – k4 – Sandolo – Bissona a 8) in ogni angolo d’Italia ( Padova-Chioggia-Jesolo-Pescara-Ancona-Napoli-Bari-Trieste-lago di Garda / Maggiore / di Como-Torino, ecc.) con il grande piacere di ottenere il primo posto assoluto nel 1969 nella gara internaz.di gran fondo-Roma Fiumicino con il Kayak-quadriposto. Quando nel 1974 arrivò in società la notizia che l’anno dopo ci sarebbe stata a Venezia una grande manifestazione remiera, aperta a tutti i tipi di imbarcazione, lagunari e non, con percorso attraverso le più belle isole dell’estuario, ci fu subito un grande fervore di opere, volto ad approntare sia quante più barche possibile, sia gli equipaggi che su di esse avrebbero dovuto e potuto ben figurare: ebbene sino dal 1975 la Canottieri Padova non è mai mancata all’appuntamento annuale ed io, con essa, ho fatto tutte le 35 edizioni di questa magnifica e straordinaria manifestazione, sempre con Venezia nel cuore! Vogando su Sandolo – Kayak – Bissona e Dodesona.
Fernando Nicolini

Sono nato a Gorizia il 13 Settembre 1935. 40 giorni dopo la famiglia si trasferì a Padova, città nella quale abito tuttora. Sono socio ultracinquantennale della Società Canottieri Padova presso la quale ho ricoperto, nel tempo, vari incarichi: Consigliere, Direttore sportivo canoa kayak, Revisore dei conti, Vice presidente e Presidente. Nella mia attività lavorativa sono stato Dirigente centrale di una Banca regionale e sono iscritto al Registro dei Revisori contabili. Nell’ambito sportivo, a 19 anni ho avuto l’opportunità di avvicinarmi al mondo del remo e della pagaia (prima di allora giocavo decentemente a calcio): subito mi sono appassionato all’idea di percorrere in barca fiumi, laghi, lagune, tratti di mare onde poter ammirare le ineguagliabili bellezze del nostro Paese da un punto di osservazione assolutamente privilegiato. Ho così compiuto numerosi raid con imbarcazioni di voga alla veneta e con kayak, da solo o con equipaggio, di cui i più impegnativi e divertenti sono stati dal 1956 al 1989 su barche varie (Schioppona – k1 – k2 – k4 – Sandolo – Bissona a 8) in ogni angolo d’Italia ( Padova-Chioggia-Jesolo-Pescara-Ancona-Napoli-Bari-Trieste-lago di Garda / Maggiore / di Como-Torino, ecc.) con il grande piacere di ottenere il primo posto assoluto nel 1969 nella gara internaz.di gran fondo-Roma Fiumicino con il Kayak-quadriposto. Quando nel 1974 arrivò in società la notizia che l’anno dopo ci sarebbe stata a Venezia una grande manifestazione remiera, aperta a tutti i tipi di imbarcazione, lagunari e non, con percorso attraverso le più belle isole dell’estuario, ci fu subito un grande fervore di opere, volto ad approntare sia quante più barche possibile, sia gli equipaggi che su di esse avrebbero dovuto e potuto ben figurare: ebbene sino dal 1975 la Canottieri Padova non è mai mancata all’appuntamento annuale ed io, con essa, ho fatto tutte le 35 edizioni di questa magnifica e straordinaria manifestazione, sempre con Venezia nel cuore! Vogando su Sandolo – Kayak – Bissona e Dodesona.
Sono nato a Venezia il 9 Giugno 1948. Risiedo a Mestre dal novembre 1959. Ho lavorato in banca e dal 2006 sono in pensione. Ho iniziato a frequentare l’ambiente lagunare all’inizio degli anni ’70 ed è stato un amore a prima vista. Ho iniziato a vogare in quegli anni e la prima Vogalonga in cui ho coinvolto mio fratello, mio cognato ed un amico, è stata un’impresa! A cominciare dalla barca, una topeta di 7 metri con le linee di un ferro da stiro. Quell’anno mi sono iscritto alla società Canottieri Mestre (di cui sono ancora socio) ed ho cominciato ad affinare la tecnica remiera. Ho partecipato alla Vogalonga con barche di tutti i tipi, sia di voga alla veneta che all’inglese. La soddisfazione più grande è farla da solo a la valesana! Le motivazioni per cui ho cercato di fare tutte le edizioni della Vogalonga sono le stesse che mi spinsero a partecipare alla prima:
1) amore per l’ambiente lagunare. La laguna si gode e si capisce soltanto nel silenzio dell’andare a remi, nella fatica dell’andare contro il vento e contro la corrente, nello spettacolo dei suoi numerosi panorami che variano ora per ora, giorno per giorno e stagione per stagione.
2) Lotta senza quartiere al moto ondoso.
Paolo Pizzolotto

Paolo Pizzolotto

Sono nato a Venezia il 9 Giugno 1948. Risiedo a Mestre dal novembre 1959. Ho lavorato in banca e dal 2006 sono in pensione. Ho iniziato a frequentare l’ambiente lagunare all’inizio degli anni ’70 ed è stato un amore a prima vista. Ho iniziato a vogare in quegli anni e la prima Vogalonga in cui ho coinvolto mio fratello, mio cognato ed un amico, è stata un’impresa! A cominciare dalla barca, una topeta di 7 metri con le linee di un ferro da stiro. Quell’anno mi sono iscritto alla società Canottieri Mestre (di cui sono ancora socio) ed ho cominciato ad affinare la tecnica remiera. Ho partecipato alla Vogalonga con barche di tutti i tipi, sia di voga alla veneta che all’inglese. La soddisfazione più grande è farla da solo a la valesana! Le motivazioni per cui ho cercato di fare tutte le edizioni della Vogalonga sono le stesse che mi spinsero a partecipare alla prima:
1) amore per l’ambiente lagunare. La laguna si gode e si capisce soltanto nel silenzio dell’andare a remi, nella fatica dell’andare contro il vento e contro la corrente, nello spettacolo dei suoi numerosi panorami che variano ora per ora, giorno per giorno e stagione per stagione.
2) Lotta senza quartiere al moto ondoso.
Giorgio Schiavon

Sono nato a Venezia il 10 agosto 1939. La mia professione: ormeggiatore nel porto di Venezia. Iscritto alla “Bucintoro”da 43 anni partecipando a numerosi Raid Remieri. 1982-Venezia-Trieste-Venezia – con la “Dodesona” 1991-Venezia- Trieste-Venezia- con Gondola a 6 remi 1992-Venezia- Ravenna- Venezia- con la Dodesona 1994-Venezia -Aquileia – Venezia- con Gondola a 6 remi Effettuate 8 regate delle “Befane” vincendone 5 e per 3 volte Secondo Nel 1991, ho partecipato con 2 campioni “Bepi Suste” e “Lalo” alla regata speciale su gondola a 4 remi, dove gareggiavano i più grandi campioni, arrivando Primo. Infine ho partecipato a tutte le Vogalonghe con barche ed equipaggi diversi. Cofano-topa-sandolo-mascareta-gondola-pupparin-a vallesana e a doppia Vallesana con mascareta, ecc. ecc.
Giorgio Schiavon

Sono nato a Venezia il 10 agosto 1939. La mia professione: ormeggiatore nel porto di Venezia. Iscritto alla “Bucintoro”da 43 anni partecipando a numerosi Raid Remieri. 1982-Venezia-Trieste-Venezia – con la “Dodesona” 1991-Venezia- Trieste-Venezia- con Gondola a 6 remi 1992-Venezia- Ravenna- Venezia- con la Dodesona 1994-Venezia -Aquileia – Venezia- con Gondola a 6 remi Effettuate 8 regate delle “Befane” vincendone 5 e per 3 volte Secondo Nel 1991, ho partecipato con 2 campioni “Bepi Suste” e “Lalo” alla regata speciale su gondola a 4 remi, dove gareggiavano i più grandi campioni, arrivando Primo. Infine ho partecipato a tutte le Vogalonghe con barche ed equipaggi diversi. Cofano-topa-sandolo-mascareta-gondola-pupparin-a vallesana e a doppia Vallesana con mascareta, ecc. ecc.
Sono nato a Roma il 17 Settembre 1960. Di professione sono avvocato. Sono nato a Roma ma di famiglia veneziana e, appena tornato a vivere a Venezia, ho avuto la mia prima barca a remi all’età di otto anni. Era una piccola mascareta di metri 5,25 con la quale ho partecipato alle prime tre Vogalonghe, imbrogliando sulla mia età perchè non avevo ancora raggiunto i sedici anni all’epoca richiesti per iscriversi. In quei primi anni era bello anche fermarsi a fare con fierezza l’alzaremi per lo sposalizio con il mare per la Festa della Sensa. Dopo le prime tre, visto che le imbarcazioni veneziane allora più veloci erano i gondolini (all’epoca non c’erano ancora le belle barche delle associazioni remiere!) ho fatto costruire un gondolino in “lustrofin” armato a quattro remi con il quale ho partecipato con gli amici ad una ventina di edizioni successive. Poi compreso che lo spirito del remo e della Vogalonga non era quello di una corsa, ho partecipato alle successive con le barche più umili, ma più vere e in realtà più belle per andare in laguna, ossia le vecchie barche tradizionali da lavoro dell’Associazione Arzanà – Associazione per lo studio e la conservazione delle imbarcazioni veneziane -, e così in battella, in caorlina da seragia, in topo ecc. Mi manca ancora una partecipazione speciale…da solo alla valesana…ma chissà la Vogalonga continua…e con lei la mia passione per il remo e i suoi valori.
Giorgio Suppiej

Giorgio Suppiej

Sono nato a Roma il 17 Settembre 1960. Di professione sono avvocato. Sono nato a Roma ma di famiglia veneziana e, appena tornato a vivere a Venezia, ho avuto la mia prima barca a remi all’età di otto anni. Era una piccola mascareta di metri 5,25 con la quale ho partecipato alle prime tre Vogalonghe, imbrogliando sulla mia età perchè non avevo ancora raggiunto i sedici anni all’epoca richiesti per iscriversi. In quei primi anni era bello anche fermarsi a fare con fierezza l’alzaremi per lo sposalizio con il mare per la Festa della Sensa. Dopo le prime tre, visto che le imbarcazioni veneziane allora più veloci erano i gondolini (all’epoca non c’erano ancora le belle barche delle associazioni remiere!) ho fatto costruire un gondolino in “lustrofin” armato a quattro remi con il quale ho partecipato con gli amici ad una ventina di edizioni successive. Poi compreso che lo spirito del remo e della Vogalonga non era quello di una corsa, ho partecipato alle successive con le barche più umili, ma più vere e in realtà più belle per andare in laguna, ossia le vecchie barche tradizionali da lavoro dell’Associazione Arzanà – Associazione per lo studio e la conservazione delle imbarcazioni veneziane -, e così in battella, in caorlina da seragia, in topo ecc. Mi manca ancora una partecipazione speciale…da solo alla valesana…ma chissà la Vogalonga continua…e con lei la mia passione per il remo e i suoi valori.
Silvio Testa

Sono nato a Venezia il 19 Dicembre 1948. Di professione sono giornalista. Ho fatto tutte le edizioni della Vogalonga in tanti modi e con tante barche, alla veneta e all’inglese. Se mi si chiede perché, direi che fatta la prima tutte le altre mi sono venute facili, e feci quella prima perché la Vogalonga è nata nel giro delle mie amicizie, ho partecipato a tutte e due le regate di San Martino dalle quali scaturì l’idea della maratona remiera. Erano gli anni in cui si formava il primo ambientalismo veneziano, sull’onda delle lotte per evitare l’apertura del Canale dei Petroli, e la riscoperta del remo come mezzo di conoscenza e tutela della laguna ne era un logico corollario.
Silvio Testa

Sono nato a Venezia il 10 agosto 1939. La mia professione: ormeggiatore nel porto di Venezia. Iscritto alla “Bucintoro”da 43 anni partecipando a numerosi Raid Remieri. 1982-Venezia-Trieste-Venezia – con la “Dodesona” 1991-Venezia- Trieste-Venezia- con Gondola a 6 remi 1992-Venezia- Ravenna- Venezia- con la Dodesona 1994-Venezia -Aquileia – Venezia- con Gondola a 6 remi Effettuate 8 regate delle “Befane” vincendone 5 e per 3 volte Secondo Nel 1991, ho partecipato con 2 campioni “Bepi Suste” e “Lalo” alla regata speciale su gondola a 4 remi, dove gareggiavano i più grandi campioni, arrivando Primo. Infine ho partecipato a tutte le Vogalonghe con barche ed equipaggi diversi. Cofano-topa-sandolo-mascareta-gondola-pupparin-a vallesana e a doppia Vallesana con mascareta, ecc. ecc.
Sono nato a Venezia il 10 luglio 1937. Ho incominciato a vogare nel dopo guerra, sulle barche di trasporto merci. Le prime Vogalonghe le ho fatte con i colleghi dell’Ospedale Civile del reparto di Urologia O.C.R., le altre con vari equipaggi, in prevalenza con la Remiera di Sant’Erasmo e spesso con i fratelli Vignotto.
Giorgio Tomè

Giorgio Tomè

Sono nato a Venezia il 10 luglio 1937. Ho incominciato a vogare nel dopo guerra, sulle barche di trasporto merci. Le prime Vogalonghe le ho fatte con i colleghi dell’Ospedale Civile del reparto di Urologia O.C.R., le altre con vari equipaggi, in prevalenza con la Remiera di Sant’Erasmo e spesso con i fratelli Vignotto.
Franco Tonello

Sono nato a Venezia il 22 Agosto 1939. Di professione ero progettista di piattaforme petrolifere con l’ENI (ente nazionale idrocarburi), col favoloso primo Presidente Enrico Mattei. Professione che mi ha portato in cento mari al mondo, ma! Non ho mai voluto mancare all’appuntamento di maggio con la Vogalonga, ho partecipato alle regate di S. Martino, regate che hanno lanciato la Vogalonga, Vogalonghe fatte quasi tutte con il mio Sandolone Buranello (Riattato a Pupparino) che ha 40 anni e pesa da morire, dal quale, durante la terza Vogalonga sono caduto in acqua, cosa che l’amico Mauro (altro Cavaliere) non dimentica mai di ricordarmelo quando, durante il percorso di Vogalonga, ci incrociamo. A seguire la Vogalonga, la “Voga e para “a Burano, la “voga e va “alla Giudecca, con il mio sandolone non ne perdevo una, e quindi, con la Serenissima alla Sensa-alla Storica – lungo il brenta. Amo il remo, ed è un amore che sto riversando ai miei nipoti già piccoli campioni.
Franco Tonello

Sono nato a Venezia il 22 Agosto 1939. Di professione ero progettista di piattaforme petrolifere con l’ENI (ente nazionale idrocarburi), col favoloso primo Presidente Enrico Mattei. Professione che mi ha portato in cento mari al mondo, ma! Non ho mai voluto mancare all’appuntamento di maggio con la Vogalonga, ho partecipato alle regate di S. Martino, regate che hanno lanciato la Vogalonga, Vogalonghe fatte quasi tutte con il mio Sandolone Buranello (Riattato a Pupparino) che ha 40 anni e pesa da morire, dal quale, durante la terza Vogalonga sono caduto in acqua, cosa che l’amico Mauro (altro Cavaliere) non dimentica mai di ricordarmelo quando, durante il percorso di Vogalonga, ci incrociamo. A seguire la Vogalonga, la “Voga e para “a Burano, la “voga e va “alla Giudecca, con il mio sandolone non ne perdevo una, e quindi, con la Serenissima alla Sensa-alla Storica – lungo il brenta. Amo il remo, ed è un amore che sto riversando ai miei nipoti già piccoli campioni.
Sono nato a Venezia il 17 Giugno 1938. Con la voga, ho iniziato con il canottaggio, e all’ idriscalo di Milano ho partecipato alle selezioni per le Olimpiadi con Sambo e altri campioni troppo forti. Era il 1973. Dopo un anno di pausa con i remi e la nascente Vogalonga con un gruppo di amici, cercammo la barca, la prima fu fatta in tre con un sandolone Buranello. Lo stesso anno partecipammo alla riviera Fiorita, fu così che iniziò la mia grande passione par la voga Veneta. Con alcuni Amici fondammo la “Remiera tre Archi”; era il 1977. Comprammo anche una vecchia gondola e altre barche di fortuna, gli spazi li ottenemmo all’ex Macello. La mia esperienza mi ha portato ad ottenere l’incarico di Giudice di Gara, che emozione la prima volta come giudice in regata storica, quante critiche, ma quanta soddisfazione. Sono stato responsabile delle “Venetiadi” settore voga. Ora sono con la famiglia del “gruppo S. Polo dei Nonboli”. Quanto avrei ancora da raccontare, ma mi riservo per la 40a Vogalonga.
Gianni Tonini

Gianni Tonini

Sono nato a Venezia il 17 Giugno 1938. Con la voga, ho iniziato con il canottaggio, e all’ idriscalo di Milano ho partecipato alle selezioni per le Olimpiadi con Sambo e altri campioni troppo forti. Era il 1973. Dopo un anno di pausa con i remi e la nascente Vogalonga con un gruppo di amici, cercammo la barca, la prima fu fatta in tre con un sandolone Buranello. Lo stesso anno partecipammo alla riviera Fiorita, fu così che iniziò la mia grande passione par la voga Veneta. Con alcuni Amici fondammo la “Remiera tre Archi”; era il 1977. Comprammo anche una vecchia gondola e altre barche di fortuna, gli spazi li ottenemmo all’ex Macello. La mia esperienza mi ha portato ad ottenere l’incarico di Giudice di Gara, che emozione la prima volta come giudice in regata storica, quante critiche, ma quanta soddisfazione. Sono stato responsabile delle “Venetiadi” settore voga. Ora sono con la famiglia del “gruppo S. Polo dei Nonboli”. Quanto avrei ancora da raccontare, ma mi riservo per la 40a Vogalonga.
Dino Vian “el Moro”

Sono nato a S. Margherita di Caorle, il 21 Marzo 1935 ma Venezianissimo nel cuore. Antonio Soccol Giornalista e grande amico scrive di lui………fra questi uno ci è particolarmente caro. Si chiama appunto Dino Vian, detto “Il Moro” un uomo che vive e lavora (sul mare)….e che abbiamo imparato a conoscere sin dalla prima edizione della manifestazione quando di barche iscritte ce n’erano solo 500. Lo abbiamo identificato per la sua stupenda eleganza nella vogata per la sua costanza………Era (è) per noi amanti della voga Veneziana uno spettacolo straordinario osservare l’indicibile assonanza che c’era (c’ e) fra quest’uomo e la sua barca……ma quando uno è solo non può permettersi di staccare, di smetterla di vogare. Infine vogare alla “Vallesana” cioè con due remi incrociati è arte consentita a pochi…….ma soprattutto necessita un assoluto coordinamento nei movimenti di tutto il corpo difficilmente disponibile al supermercato del “dna “……. ( e per l’ultima “impossibile” 35a Vogalonga grazie Dino, grazie per aver fatto quello che hai potuto fare.)
Dino Vian “el Moro”

Sono nato a S. Margherita di Caorle, il 21 Marzo 1935 ma Venezianissimo nel cuore. Antonio Soccol Giornalista e grande amico scrive di lui………fra questi uno ci è particolarmente caro. Si chiama appunto Dino Vian, detto “Il Moro” un uomo che vive e lavora (sul mare)….e che abbiamo imparato a conoscere sin dalla prima edizione della manifestazione quando di barche iscritte ce n’erano solo 500. Lo abbiamo identificato per la sua stupenda eleganza nella vogata per la sua costanza………Era (è) per noi amanti della voga Veneziana uno spettacolo straordinario osservare l’indicibile assonanza che c’era (c’ e) fra quest’uomo e la sua barca……ma quando uno è solo non può permettersi di staccare, di smetterla di vogare. Infine vogare alla “Vallesana” cioè con due remi incrociati è arte consentita a pochi…….ma soprattutto necessita un assoluto coordinamento nei movimenti di tutto il corpo difficilmente disponibile al supermercato del “dna “……. ( e per l’ultima “impossibile” 35a Vogalonga grazie Dino, grazie per aver fatto quello che hai potuto fare.)